Dialogo interreligioso: dalla tolleranza alla convivenza
“Musulmani e Cristiani: Fratelli nella Fede e nella Speranza! In dialogo sui fatti contemporanei” è il tema del convegno organizzato dalla Parrocchia Santa Maria del Lume di Pellaro che si è svolto domenica 8 febbraio, presso l’Aula Magna della Scuola Media “Don Bosco” di Pellaro. L’incontro, moderato dal giornalista Beniamino Scarfone, si inserisce in un percorso sulla Speranza che il Gruppo Adulti della parrocchia sta portando avanti dallo scorso Dicembre.
Il tavolo di confronto ha visto la partecipazione di qualificate personalità appartenenti sia al mondo religioso che laico: il teologo Don Antonino Pangallo, il responsabile del Centro Culturale Islamico di Reggio Calabria, Hassan Elmazi, e il prof. Piero Cutrupi (AS della nostra Comunità MASCI Reggio C. 4) docente di Lingua e Letteratura Araba presso l’Università di Messina e grande conoscitore delle tematiche inerenti la cultura arabo/islamica.
Il convegno è stato aperto dal parroco Don Antonino Sgrò che, nel salutare l’assemblea, ha auspicato che il percorso intrapreso con il presente e i successivi convegni permetta alla comunità pellarese di vivere un fecondo confronto su tematiche di interesse generale, indipendentemente dalla fede e cultura di provenienza.
L’intervento di Don Antonino Pangallo si è centrato sul significato dell’essere fratelli e sul dialogo: “anche tra fratelli possono sussistere delle incomprensioni, ma quando c’è il dialogo tutto si supera”. Continuando, il prelato reggino ha affermato che “non dobbiamo avere paura delle differenze culturali e delle tensioni sociali; se esiste un vero dialogo si può arrivare ad una pacifica convivenza, non solo una semplice tolleranza. Certo, non si può dialogare con chi impugna le armi utilizzando strumentalmente il nome di Dio, senza riconoscere e rispettare i diritti fondamentali dell’uomo”.
Dello stesso avviso Hassan Elmazi: “Con il dialogo si possono superare i pregiudizi”. Dopo aver raccontato le tante esperienze di integrazione vissute sulla propria pelle da reggino d’adozione, ha lanciato un invito ai presenti: “venite a trovarci in moschea, uomini, donne e bambini, da soli o in gruppo; vi aspettiamo per confrontarci da vicino!”.
Con un approccio decisamente laico, l’intervento del prof. Piero Cutrupi ha sottolineato che “non ci può essere dialogo senza conoscenza, oggi resa più difficile dalla manipolazione dell’informazione” e, a più riprese ha sfatato, i tanti luoghi comuni, valorizzando quanto sia concreta la reale comunanza, nella vita di tutti i giorni, delle nostre culture: dai cognomi alla cucina, dalla storia alla poesia.
Il convegno è stato un importante momento di confronto che ha visto una grande partecipazione della comunità pellarese e non solo.
Tante sono state le domande e le riflessioni dal pubblico che ha trattenuto i relatori oltre l’orario previsto in un inaspettato dialogo a più voci: dai positivi innesti e scambi culturali alla possibilità di ritorsioni sul suolo italiano; dalla guerre di conversioni alle crociate; dalla ricerca della modernità all’occidentalizzazione dei paesi arabi; dall’analogia tra l’uso strumentale della simbologia religiosa della ‘ndrangheta e quello del fondamentalismo islamico alla strage alla sede di Charlie Hebdo.